Città ‘smart’ nel prossimo futuro: protezione per i dati personali dei cittadini
Con l’introduzione di nuove tecnologie, o l’adozione di nuovi trattamenti di dati preesistenti, è necessaria una significativa ‘governance’ per evitare rischi per i diritti e le libertà delle persone

Se le città ‘intelligenti’ o ‘connesse’ - o, ancora, ‘smart’ - rappresentano il futuro, allora è necessario dare spazio adeguato in questo futuro anche alla protezione dei dati personali dei cittadini. In questa ottica si colloca il documento di lavoro approntato dal cosiddetto ‘Gruppo di Berlino’, ossia il gruppo di lavoro internazionale sulla protezione dei dati nella tecnologia, che riunisce rappresentanti dei ‘Garanti’ europei ed extra-europei - incluso quello dell’Italia -, organismi internazionali ed esperti di tutto il mondo. Nel documento si prende atto che, dal controllo del traffico alla mobilità, dalla gestione delle risorse ai servizi sociali, le città stanno adottando processi nuovi e innovativi per rendere più confortevole la vita e il soggiorno, ma, viene osservato, il percorso verso città ‘connesse’, con l’introduzione di nuove tecnologie o l’adozione di nuovi trattamenti di dati preesistenti, richiede una significativa ‘governance’ per evitare rischi per i diritti e le libertà delle persone. E difatti il documento di lavoro ha come obiettivo quello di fornire, attraverso analisi dei rischi, ‘case studies’ e raccomandazioni, un pratico strumento di supporto rivolto ad amministrazioni locali, fornitori di servizi ed autorità di regolamentazione per definire soluzioni rispettose della protezione dei dati personali. (Documento dell’8 settembre 2023 del Gruppo di lavoro internazionale sulla protezione dei dati nella tecnologia)