I consigli del Garante Privacy per prevenire il revenge porn

Si tratta del fenomeno dell’invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione, da parte di chi li ha realizzati o sottratti e senza il consenso della persona cui si riferiscono, di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito destinati a rimanere privati

I consigli del Garante Privacy per prevenire il revenge porn

Lo scopo di tale diffusione è spesso vendicativo (come nel caso dell’ex partner), ma anche denigratorio, ricattatorio o mosso da bullismo. Il Garante Privacy ha messo a punto una scheda informativa con alcuni consigli per prevenire tali fenomeni, sottolineando come sia «importante riflettere su come prevenire e difendersi da questo tipo di fenomeni attraverso una corretta protezione e gestione dei nostri dati personali».

La prima regola è «la consapevolezza e la prudenza. Spesso accade che i dati personali vengano immessi dagli stessi interessati nel circuito di messaggistica e social network, sfuggendo così ogni controllo e rendendone impossibile la cancellazione una volta diffusi». Per proteggere i dati personali presenti sui dispositivi come smartphone, pc o tablet, il Garante consiglia di utilizzare sempre adeguate misure di sicurezza: ad esempio, password che proteggono i dispositivi e/o le cartelle in cui conservi i file, sistemi di crittografia per rendere illeggibili i file agli altri, sistemi anti-virus e anti-intrusione per i dispositivi.

Altra regola importante è quella di proteggere anche gli altri: «se ricevi foto o immagini a contenuto sessualmente esplicito che riguardano altre persone, evita di essere complice di comportamenti illeciti nei confronti delle stesse: non diffonderle, cancellale e, se ritieni, fai una segnalazione alla Polizia postale».

Massima attenzione poi alla tutela dei minori: «se sei un genitore, evita di far utilizzare dispositivi digitali ai tuoi figli piccoli se sono da soli, monitora il loro comportamento online e spiega con chiarezza perché è bene evitare di interagire con sconosciuti e diffondere informazioni personali, soprattutto foto e filmati, tramite messaggi e social network».

Infine, laddove ci sia il timore che immagini a contenuto sessualmente esplicito possano essere diffuse senza consenso, è possibile presentare una segnalazione al Garante ai sensi degli art. 144-bis del Codice in materia di protezione dei dati personali e 33-bis del regolamento n. 1/2019 del Garante.

L’Autorità ha messo a disposizione un apposito form sul proprio sito istituzionale, in cui indicare le piattaforme di condivisione di contenuti e le ragioni che fondano il timore che la condotta pregiudizievole possa essere attuata.

Dovranno poi essere trasmesse all’Autorità – tramite un link che sarà comunicato dopo la presentazione della segnalazione – le immagini o i contenuti sessualmente espliciti dalla cui divulgazione ci si intenda tutelare.

Una volta accertati i presupposti previsti dalla legge, il Garante interverrà con un provvedimento notificato alle piattaforme coinvolte nel tentativo di contrastare la temuta diffusione. Si tratta di uno strumento a disposizione non solo dagli adulti, ma anche dai minori.

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