‘Sim card’ intestate a sua insaputa ad un cliente: multa per la società della rete di vendita di una compagnia telefonica
Sanzionato la società della rete di vendita della compagnia telefonica, cui fa capo il rivenditore scorretto, con una multa per trattamento illecito di dati personali

Multa di 90.000 euro per la società della rete di vendita di una compagnia telefonica a front della condotta scorretta tenuta da un rivenditore che aveva attivato due ‘sim card’ all’insaputa della persona a cui erano state intestate. Nello specifico, un uomo ha ricevuto due email e un ‘sms’ di notifica da parte di una compagnia telefonica e ha così scoperto che un rivenditore aveva attivato a sua insaputa due ‘sim card’ ricaricabili e le aveva intestate a lui. L’episodio è stato denunciato all’autorità giudiziaria, e poi al ‘Garante per la privacy’, che ha sanzionato la società della rete di vendita della compagnia telefonica, cui fa capo il rivenditore scorretto, con una multa per trattamento illecito di dati personali. L’uomo, dopo aver richiesto il blocco delle ‘sim’ alla compagnia telefonica e dopo aver effettuato alcune verifiche, aveva ricostruito che le schede erano state attivate nel napoletano utilizzando una fotocopia poco leggibile della sua carta di identità. Egli aveva scoperto inoltre che, per gli addebiti delle due utenze, era stato inserito un Iban inesistente, solo formalmente corretto, riconducibile ad una banca vicina alla propria abitazione. Il ‘Garante’ ha rilevato diverse violazioni. Innanzitutto, il rivenditore non aveva provveduto ad identificare il cliente tramite un documento di identità in originale - procedura correttamente prevista dal protocollo della compagnia telefonica - né aveva svolto ulteriori verifiche sulla liceità dei dati acquisiti. La società di appartenenza del rivenditore, inoltre, non aveva fornito al ‘Garante’ le informazioni e i documenti richiesti né aveva dato spiegazioni all’uomo su come avesse ottenuto la fotocopia della carta di identità. (Provvedimento del 14 settembre 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)