Violenza sessuale a Palermo: istruttoria sui siti che hanno pubblicato il nome della vittima
Da tenere presente anche il rischio che perfino la pubblicazione dei nomi e cognomi dei violentatori possa finire per rendere comunque identificabile in via indiretta la ragazza

Nuovo duro intervento del ‘Garante per la privacy’ in merito ai resoconti dei media sullo stupro subito da una ragazza a Palermo. Ribadito il divieto di divulgare le generalità della vittima e, soprattutto, aperta un’istruttoria sui siti che invece ne hanno pubblicato il nome. Il ‘Garante’ sottolinea che, nonostante le regole deontologiche dei giornalisti impongano chiaramente di rappresentare fatti di cronaca di questa gravità senza indugiare in dettagli che possano portare a individuare le vittime di violenza, si sono registrati diversi casi in cui l’informazione è stata da subito caratterizzata da un eccesso di particolari e da una morbosa attenzione sulla vicenda. Per tali motivi, nei giorni scorsi, sono stati emanati specifici provvedimenti di avvertimento, volti a richiamare l’attenzione sull’esigenza di rispettare i parametri normativi a difesa delle vittime di violenza sessuale La diffusione dei dati personali della ragazza, ricorda il ‘Garante’, oltre che in contrasto con la normativa in materia di protezione dei dati personali, viola un preciso precetto penale che sanziona la divulgazione delle generalità o dell'immagine di persona offesa da atti di violenza sessuale. Il ‘Garante’ evidenzia inoltre il rischio che la pubblicazione dei nomi e cognomi dei violentatori finisca per rendere comunque identificabile in via indiretta la ragazza. Per questo, il ‘Garante’ richiama nuovamente tutti gli operatori dell’informazione e, più in generale, chiunque ritenga di occuparsi pubblicamente della vicenda, ad astenersi dall’ulteriore divulgazione delle generalità della vittima e ad adottare forme di comunicazione coerenti con la tutela della dignità della persona, evitando di aggiungere - seppur involontariamente - violenza a violenza. (Comunicato del 29 agosto 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)