Rispetto della privacy sul lavoro: sanzione a un Comune per uso non autorizzato di telecamere di sorveglianza

L'installazione di telecamere nei luoghi di lavoro deve essere conforme alle normative che tutelano i diritti dei dipendenti e il rispetto della privacy. Il Garante Privacy ha confermato questo principio infliggendo una sanzione di 3.000 euro a un Comune per il trattamento illecito di dati personali

Rispetto della privacy sul lavoro: sanzione a un Comune per uso non autorizzato di telecamere di sorveglianza

Tutto ebbe inizio con la segnalazione di una dipendente che si era lamentata per la presenza di una telecamera nell'atrio del Comune, vicino ai dispositivi per il monitoraggio della presenza dei lavoratori. L'amministrazione, basandosi sulle registrazioni della telecamera, ha contestato alla dipendente alcune infrazioni delle sue responsabilità lavorative, come ad esempio l'essere in ritardo al lavoro. Quando il Garante Privacy ha chiesto spiegazioni, il Comune ha spiegato che la telecamera era stata installata per motivi di sicurezza, in risposta ad atti di violenza nei confronti di un assessore e di un assistente sociale.

Dopo un'attenta indagine, il Garante ha notato che il Comune non aveva rispettato le procedure richieste per i controlli a distanza e aveva utilizzato le immagini di sorveglianza per prendere provvedimenti disciplinari contro la dipendente.

Di conseguenza, l'Autorità ha multato l'Amministrazione e ha ordinato loro di fornire a tutti gli interessati (dipendenti e visitatori della sede comunale) una completa informazione sui dati personali raccolti tramite l'utilizzo di quella specifica telecamera. Il Comune non aveva fornito tutte le informazioni necessarie come richiesto dal Regolamento europeo, e nessun altro documento fornito dal responsabile poteva essere considerato adeguato per altri scopi. (NL del 21 maggio 2024, n. 523).

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